IL MARMO DI BOTTICINO
UNA STORIA MILLENARIA
Marmo Botticino è la denominazione commerciale di una qualità di calcare micritico compatto (puro) di colore beige, estratto nelle cave di Botticino, Nuvolento, Nuvolera, Rezzato,Serle e in passato anche Mazzano, in provincia di Brescia.
Il bacino estrattivo del Botticino Classico viene sfruttato da oltre duemila anni. In epoca romana l’abbondanza di pietra e marmo nella zona di Botticino permise lo sviluppo di una cospicua tradizione epigrafica, mentre le attività di estrazione e lavorazione del marmo portarono un avanzamento del livello tecnologico delle officine, consentendo di giungere a una prima organizzazione del lavoro di tipo “industriale“.
Le cave furono aperte nel dorso orientale del promontorio della Trinità, vicino al quale venivano depositati i blocchi di marmo estratti. Il marmo veniva poi tagliato e trasportato alle botteghe o nei cantieri. Probabilmente intorno alle cave sorsero villaggi per gli operai e le loro famiglie. Il Botticino fu utilizzato dalle officine locali come “materiale ad uso artistico”, negli edifici pubblici della città, insieme a marmi d’importazione.
ESTRAZIONE E APPLICAZIONE:
DAL LOCAL AL GLOCAL
Questo marmo venne utilizzato dai Romani per costruzioni nell’antica Brixia (foro romano). Il più antico pezzo bresciano in botticino è un capitello del I secolo a.C.; fu in età imperiale che si diffuse l’utilizzo del marmo bianco, nei progetti di ristrutturazione ed edificazione, confermando la perizia della produzione locale e l’esistenza di un mercato di esportazione del prodotto grezzo e finito.
All’inizio del XX secolo a Botticino si estraeva il blocco e a Rezzato si trasformava il marmo; le prime società di estrazione volte a organizzare il lavoro, formare i giovani e favorire la specializzazione, furono le cooperative.
Da qualche anno esiste un marchio registrato che identifica il materiale proveniente dalla zona classica, il comune di Botticino, promosso dal “Consorzio produttori marmo Botticino Classico”, di cui fanno parte tutti i coltivatori della zona classica e il Comune di Botticino.
Il bacino di Brescia è il secondo per importanza nell’escavazione di pietre ornamentali d’Italia, dopo quello di Carrara. Le cave di marmo Botticino sono circa un centinaio (solo dodici nella zona classica).
In tempi più recenti il marmo di Botticino è stato usato per la costruzione dell’Altare della Patria a Roma, della Casa Bianca a Washington, della Statua della Libertà e della stazione centrale di New York.
IL MUSEO DEL MARMO DI BOTTICINO
Fortemente voluto dal Comune di Botticino, il museo è stato inaugurato il 22 dicembre 1996, avvalendosi della collaborazione preziosa dei volontari riuniti nel gruppo “La Pietra”, che l’hanno gestito fino al 2010, con l’obiettivo di evidenziare i segni millenari del legame profondo fra l’uomo e la cava, con i suoi sacrifici, le strumentazioni arcaiche, le moderne tecnologie, le opere d’arte e d’ingegno. Rivisto e riaperto nel dicembre 2011, ha fatto seguito la collaborazione con l’Ecomuseo del Botticino. Nel 2019, il museo è stato rinnovato con il nuovo percorso espositivo “Dalla cavazione all’opera. Duemila anni di storia”. L’allestimento propone un percorso dedicato alla valorizzare dei reperti storici, del patrimonio iconografico, delle testimonianze legate all’attività estrattiva, al trasporto e alla lavorazione del prezioso marmo Botticino.
NEL
MUSEO
Un viaggio alla scoperta del prezioso marmo Botticino, dalla geologia alla trasformazione artistica, dalla storia estrattiva alla memoria locale.
IN
CAVA
Un itinerario alla scoperta delle cave di marmo Botticino Classico e alle tecniche di estrazione del prezioso materiale lapideo.